Equalizzatore: Cos’è e cosa fa

Parliamo del più meritocratico strumento per la manipolazione dello spettro del suono. Probabilmente già ne fai uso, ma vuoi scoprire cosa fanno tutti quei cursori o potenziometri, questa è la pagina giusta per sapere cosa fa e cos’è un equalizzatore.

Concediti pochi minuti per la lettura di questo articolo e avrai tutte le conoscenze necessarie per saper usare tutte le tipologie di equalizzatore, digitale o analogico che sia.

Cos’è un Equalizzatore

Potrebbe anche essere il titolo di un film anni ’80 con Arnold Schwarzenegger, ma ti assicuro che l’equalizzatore è assolutamente innocuo (se usato bene ovviamente!).

foto equalizzatore cos'è e cosa fa

L’equalizzatore è un circuito che permette di amplificare o attenuare una certa banda di frequenze, lasciandone altre invariate.

In pratica agisce sulla banda delle frequenze che compongono un determinato suono, permettendo di enfatizzare ciò che serve o di eliminare altre frequenze inutili.

Viene usato quindi per fare da filtro, come ad esempio eliminare un rumore di fondo o una fastidiosa risonanza, oppure per far emergere delle frequenze utili per omogenizzare il risultato finale.

Ma, a parte gli utilizzi più semplici, i campi di applicazione dell’equalizzatore sono molteplici:

  • Correzione del timbro del segnale in fase di registrazione
  • Correzione del timbro del segnale in fase di mixing
  • Correzione del timbro del segnale in fase di mastering
  • Creazione di effetti sonori
  • Correzione dell’acustica negli ambienti
  • Correzione dello spettro per la diffusione

Andiamo ora a vedere quali sono le principali tipologie di equalizzatori.

Prima di proseguire ti consiglio di leggere l’articolo Filtri: Cosa sono e cosa fanno in modo da avere più nozioni per “decifrare” cosa sto per dirti.

 

Equalizzatore a Campana (Peaking EQ)

Abbiamo detto che gli equalizzatori hanno modo di attenuare o generare guadagno su un certo range di frequenze.

Per quanto riguarda l’attenuazione, questo si comporta come un filtro passa banda, al contrario, per il guadagno, questo sfrutta dei circuiti attivi (transistors) per generare potenza, quindi amplificare il range di frequenze interessato, ma la forma è la stessa del passa banda, l’unica differenza è che graficamente si trova nel positivo.

Nell’EQ a campana troviamo 3 controlli:

 

Guadagno (Gain)

Il controllo Gain (Guadagno in italiano) serve ad agire sul guadagno o l’attenuazione della “campana” delle frequenze su cui lavoriamo.

Equalizzatore Peaking gain

Di solito non possiamo andare oltre a ±15/18 dB, e già arrivare a quei valori, senza distorsione, significa che stiamo utilizzando dell’attrezzatura analogica di fascia molto alta, quindi con circuiteria di qualità. Nel digitale si arriva a valori molto più alti.

 

Frequenza Centrale (Center Frequency)

La Center Frequency (Frequenza centrale in italiano) è la frequenza che ha il guadagno massimo o minimo sulla campana.

equalizzatore peaking center frequency

Generalmente, in alcuni tipi di equalizzatore, ha un potenziometro che permette di scegliere quale sia la frequenza centrale.

 

Fattore di Merito (Q)

Il fattore di merito (Q / Quality) è il parametro che indica la larghezza di banda delle due frequenze di taglio in base alla frequenza centrale.

Equalizzatore Peaking Q

Questo parametro è molto importante per capire come Q lavori in base alla frequenza centrale scelta.

La scala delle frequenze è logaritmica, il che vuol dire che non abbiamo un rapporto lineare sulle frequenze.

Come funziona Q

Facciamo un esempio:

Tra gli 80 Hz e i 140 Hz la larghezza di banda è di 60 Hz, con frequenza centrale 120 Hz.

Se ci spostassimo sulle alte frequenze, con la stessa larghezza di banda, ad esempio sui 10000 Hz, le due frequenze di taglio sarebbero 9940 Hz e 10060 Hz, una larghezza fin troppo piccola da essere attuabile o utile.

Equalizzatore Peaking esempio Band fissa

Quindi se ci spostiamo dalle basse frequenze alle alte, con la stessa larghezza di banda, notiamo che la campanatura si stringe mano mano che sale la frequenza centrale e viceversa.

Motivo per cui Q è un fattore che determina la larghezza della banda indipendentemente dalla frequenza centrale scelta, con questa semplice formula:

Dove f0 sta per la frequenza centraleΔfc per le due frequenze di taglio, w sta per la larghezza di banda (fc2 – fc1).

Quindi se f0 è 120 Hz e le due frequenze di taglio sono 80 Hz e 140 Hz, il rapporto sarà:

Se ci spostiamo sulle alte frequenze, ad esempio sui 10000 Hz, con la stessa Q, allora avremo:

F0 = 10000 Hz | Q = 2

Quindi le due frequenze di taglio, sulle alte frequenze, saranno 5000 Hz e 15000 Hz, una bella differenza, ma la larghezza della campana rimane costante ed equilibrata.

Equalizzatore Peaking esempio Band Q

Più è alto il valore Q e più la campana sarà stretta, quindi le due frequenze di taglio saranno più vicine alla frequenza centrale, più è basso e più saranno lontane.

 

Equalizzatore a Scaffale (Shelving EQ)

L’EQ a scaffale viene usato per agire sugli estremi dello spettro delle frequenze udibili.

Per l’attenuazione si comporta come filtro passa alto per la banda estrema delle basse frequenze e come filtro passa basso per la banda estrema delle alte frequenze.

Per il guadagno vale la stessa regola descritta nel paragrafo sull’equalizzatore a campana, usa dei circuiti attivi per generare potenza, ma la forma rimane la stessa dei filtri sopracitati.

In questo caso i controlli sono 2:

 

Guadagno (Gain)

Il controllo Gain, serve ad agire sul guadagno o l’attenuazione della banda del segnale superiore (o inferiore) alla frequenza di taglio.

EQ Shelving gain

Come per l’equalizzatore a campana, non possiamo andare oltre a ±15/18 dB.

 

Frequenza di Taglio (Cutoff)

Il cutoff (frequenza di taglio in italiano) è la frequenza che indica da dove inizia a lavorare l’equalizzatore.

Equalizzatore Shelving cutoff

Mi spiego meglio: l’equalizzatore non inizia a lavorare da quel punto in poi, in realtà il cutoff ha già una perdita di 3 dB.

La frequenza di taglio è il punto in cui la curva del guadagno ha una perdita o enfatizzazione di 3 dB, ciò vuol dire che, in base alla pendenza della curva, avremo più o meno frequenze limitrofe al cutoff che subiscono un guadagno o enfatizzazione.

 

Equalizzatori Parametrici

Queste categorie rappresentano la tipologia dei due equalizzatori precedenti.

In base al tipo di parametrico possiamo avere più o meno parametri controllabili.

 

Equalizzatore Parametrico

Per equalizzatore parametrico si intende un equalizzatore che ha tutti i parametri controllabili.

Equalizzatore parametrico

L’unico che può essere completamente parametrico è l’EQ a campana, ma questo non significa che nel sistema non troviamo anche quello a scaffale, è semplicemente la definizione che vuole che abbia tutti e tre i controlli.

  • Campana: Guadagno, Frequenza Centrale, Fattore di merito

Nei mixer professionali, ad esempio, ne troviamo uno per ogni canale.

Nelle DAW troviamo quasi sempre questa tipologia di equalizzatore, dove, sullo sfondo, troviamo un analizzatore di spettro che ci mostra il segnale per poterlo manipolare più facilmente.

 

Equalizzatore Semiparametrico

L’equalizzatore semiparametrico ha la caratteristica di presentare solo due controlli, puoi notare infatti che l’EQ a scaffale è completo, mentre l’EQ a campana ha una limitazione.

equalizzatore semi parametrico

Quindi l’equalizzatore semiparametrico racchiude le due tipologie di EQ, ma senza il fattore di merito per quello a campana.

  • Campana: Guadagno, Frequenza Centrale
  • Scaffale: Guadagno, Frequenza di Taglio

Il fattore di merito (Q) non può essere controllato, solitamente viene fissato dalla casa produttrice a un valore di circa Q = 1,5.

 

Equalizzatore a Banda Fissa

L’equalizzatore a banda fissa è il più scarno di tutti, possiamo trovarlo sia con quello a campana e a scaffale.

equalizzatore di picco

E’ caratterizzato dal fatto che l’unico controllo modificabile è il guadagno.

  • Campana: Guadagno
  • Scaffale: Guadagno

Gli altri controlli, come frequenza centrale o di taglio e fattore di merito sono fissi. Di solito troviamo questi equalizzatori su mixer di fascia bassa.

 

Equalizzatore Grafico

L’equalizzatore grafico non è altro che una serie di equalizzatori a campana.

Equalizzatore grafico

L’unico parametro modificabile è il guadagno, nell’analogico troviamo dei cursori che ci permettono di modificare questo parametro.

Ogni cursore ha una sua frequenza centrale, partendo da sinistra lavoreremo sulle basse per andare, cursore per cursore, verso le alte.

La larghezza della campana varia in base al tipo di qualità e al contesto lavorativo.

ContestoLarghezza della campanaNumero di bande (Cursori)
Hi-Fi1 ottava10
Semi-Professionale1/2 ottava20
Professionale1/3 ottava31

Questo tipo di EQ è molto utile nell’analogico, poiché ci restituisce visivamente l’andamento della “curva” di equalizzazione, delle varie bande, decisa.

 

Conclusioni

A questo punto dovresti avere le nozioni base per riuscire a riconoscere un equalizzatore e sapere dove andare a mettere le mani.

Spero che questo articolo possa esserti stato utile.

Nel caso però, ti sono rimaste delle domande o vuoi aggiungere delle tue considerazioni, scrivici nei commenti!