Dynamic Range (Intervallo di Dinamica): Cos’è e come sfruttarlo

L’avrai sentito dire: “Ci vuole più dinamica su questo pezzo!”, ma sai davvero cosa significa o ti sei fatto un’idea per intuizione? Se non lo sai, sei nel posto giusto!

Ti chiedo di dedicare solo pochi minuti alla lettura di questo articolo, ti assicuro che conoscere la dinamica nell’audio è di estrema importanza per migliorare il proprio lavoro!

Iniziamo!

Dinamica: Cos’è

Possiamo vedere la Dinamica da punti di vista differenti, se parliamo di suoni che troviamo in natura possiamo considerare che una folata di vento ha poca dinamica, dato che l’ampiezza massima che produce non si scosta molto da lo stato in assenza di suono. Mentre una tromba d’aria ha decisamente una maggiore dinamica.

Prima di tutto ti consiglio di darti una rinfrescata su i decibel.

 

Dynamic Range (Intervallo di Dinamica)

Il Dynamic Range (Intervallo di Dinamica) è l’intervallo in dB tra il valore minimo di ampiezza di un suono a quello massimo.

Semplice no? Complichiamolo!

rappresentazione intervallo di dinamica

Un rumore di fondo è sempre presente in natura, in città, ad esempio, abbiamo un rumore di circa 30 dBspl, i suoni che hanno un ampiezza massima al di sotto di quel valore non li prenderemo in considerazione, dato che verrebbero comunque mascherati.

Il nostro orecchio ha una risposta più lineare alle frequenze intorno agli 80-90 dBspl, cioè ha una sensibilità più omogenea per le frequenze udibili intorno a quei valori. Quindi porremo il nostro SOL, per esempio, a 80 dBspl.

La differenza (in dB) tra il rumore di fondo e il SOL viene chiamata SNR (Signal to Noise Ratio “Rapporto Segnale Rumore”). Il valore di questo indica quanto un suono abbia più ampiezza rispetto al rumore di fondo.

Ma abbiamo anche un limite nell’ampiezza udibile, intorno ai 120 dBspl troviamo la soglia del dolore, cioè la pressione prodotta dal suono è troppa e potremmo avere danni irreparabili al sistema uditivo. Questo sarà il nostro limite in ampiezza.

La differenza (in dB) tra il limite e il SOL viene chiamato Headroom (Spazio per la testa).

La somma del SNR e dell’Headroom ci da il valore del Dynamic Range:

Essendo il volume una media dei picchi (valori più alti) di ampiezza, più dinamica abbiamo, meno sarà il volume e viceversa.

 

Dinamica nell’elettrico

registratore analogico

Una volta che abbiamo capito cos’è la dinamica possiamo facilmente confrontarla con ciò che troviamo nell’elettrico.

In questo caso non parleremo più di dBspl ma di dBu.

Supponiamo di voler ascoltare musica con un nostro apparecchio audio, magari trovato in soffitta. Abbiamo misurato il rumore di fondo, dato dai circuiti, a -60 dBu e il nostro SOL è a 0 dBu, siamo stati fortunati e nella nostra soffitta c’è solo roba professionale. Il suono viene distorto intorno ai 20 dBu, questo è il valore massimo di ampiezza del nostro apparecchio.

Facendo il calcolo del paragrafo precedente, capiamo che il dynamic range di questo apparecchio è di 80 dBu. In pratica abbiamo 80 dB di spazio per riprodurre nel modo ottimale un suono compreso tra -60 dBu e 20 dBu.

Per esempio, se vogliamo riprodurre della musica classica avremo modo di sentire chiaramente un pianissimo di un flauto traverso e un fortissimo di trombone. Mentre per l’EDM non avremo problemi, dato che viene compressa per avere una dinamica di 30 dB (una salsiccia di kick e drop) per avere più volume.

 

Dinamica nel digitale

dbfs

Nel digitale il discorso è lo stesso, ma parliamo di dBfs. Sappiamo che il SOL nel digitale, è a -18 dBfs e che il massimo che possiamo raggiungere è 0 dBfs, con un rumore di fondo che supponiamo sia a -60dBfs.

Procedendo con il solito calcolo sappiamo che il dynamic range è di 60 dB, l’Headroom di 18 dB e l’SNR di 42 dB.

In questo caso vogliamo registrare la nostra bellissima voce, facciamo entrare il segnale del microfono sul SOL, per scostarci il più possibile dal rumore di fondo, e iniziamo a cantare!

Il valore dell’Headroom ci indica quanto possiamo permetterci di urlare strani versi per registrare pulito e chiaramente il frutto delle prove che hai fatto questa mattina in doccia, prima di arrivare alla distorsione.

 

Conclusioni

Ora che sai cos’è e come sfruttare la dinamica, riuscirai sicuramente a migliorare il tuo lavoro.

Se ti sono rimasti dubbi o vuoi solo farci una domanda, lasciaci un commento, vedremo di risolvere ogni quesito!