All-in-One Studio: cos’è e come è fatto

I tempi cambiano, e cambiano anche le tecnologie. Nel mondo dell’audio il lavoro con il suono si è velocizzato e ridotto di dimensioni, motivo per cui, oggi ti parlerò del setup dello studio che incontriamo sempre più spesso: l’All-in-One Studio.

Prenditi pochi minuti per leggere questo articolo, ti spiegherò in maniera generale un setup completo di un All-in-One Studio anche per uno spazio ridotto, che sia per l’home recording o per uno studio professionale.

All-in-One Studio

All-in-One sta per “Tutto in Uno”, ovviamente non si tratta di un solo dispositivo per il lavoro, ma si intende così perché la strumentazione utile è compatta e richiede poco spazio.

daw all-in-one studio

Questo tipo di setup sta prendendo sempre più piede da quando ci si sta trasferendo dall’analogico al digitale, poiché le tecnologie di oggi ci consentono di avere una resa sonora eguale, o quasi, alla resa dell’analogico.

Ciò non vuol dire che non potrai implementare il tuo setup con dispositivi analogici, ma con la base di cui ti sto per parlare, potrai già avere una qualità professionale.

 

Elementi di un All-in-One Studio

Gli elementi che compongono un All-in-One Studio sono:

  • Computer
  • Software
  • Scheda Audio
  • Monitor

Andiamo a scoprire in maniera generale la strumentazione utile.

 

Computer

Il Computer è la “testa” del sistema all-in-one studio, come per ogni campo professionale deve avere determinate caratteristiche che permettono un funzionamento veloce e senza intoppi.

all-in-one studio computer

Il computer ci permette di avere il calcolo e l’elaborazione del segnale audio digitale, in modo da avere un’interfaccia pratica e compatta.

Per fare tutto ciò deve avere delle caratteristiche, vediamo quali sono:

 

Processore

E’ la parte fondamentale del computer, è il componente che, detto in una parola: calcola.

cpu all-in-one studio

Il processamento dell’audio richiede alte capacità di calcolo da parte del processore, motivo per cui consiglio di scegliere un processore alquanto potente, quindi come minimo un Quad-Core (quattro processori in uno) da almeno 2 GHz l’uno.

 

Memoria

La memoria è il componente dove, nel processamento, il computer “appoggia” i dati per essere facilmente e velocemente richiamati per l’utilizzo, senza dover fare percorsi troppo lunghi andandoli a ricercare da qualche parte nell’archivio, rallentando il funzionamento.

RAM computer all-in-one studio

Sulla RAM (Random Access Memory – Memoria ad accesso casuale) vengono appoggiati solo i dati utili in base a quelli che stiamo utilizzando, vi si appoggiano Software, VST o semplici file audio.

La memoria deve quindi avere una buona capacità di immagazzinamento e velocità, è sempre meglio avere molto spazio poiché non si sa mai quanto “pesante” possa essere o diventare un progetto.

Consiglio quindi di avere un computer con almeno 16 Gb di RAM, ancor meglio 32 Gb, per essere sicuri di avere spazio.

 

Archiviazione

Nella parte di archiviazione, il computer immagazzina tutti i dati che devono essere “salvati” e richiamati per aprire, esportare o integrare un progetto.

archiviazione computer all-in-one studio

In parole povere è la valigia con tutto l’occorrente per la vacanza, differenzia dalla memoria in quanto quest’ultima è l’armadio dove appoggiamo i contenuti per essere facilmente presi ed utilizzati.

Anche l’archiviazione deve avere un ampio spazio, per essere sicuri di averne sempre e perché spesso alcuni progetti occupano molto.

Oltre allo spazio deve essere anche veloce, per non perdere tempo ad attendere il caricamento.

Quindi consiglio di utilizzare un SSD (Solid-State Disk – Unità a Stato Solido) da almeno 256 Gb.

Il SSD si differenzia dall’HD (Hard Disk – Disco Rigido) per la tecnologia utilizzata, molto simile a quella della RAM, quindi estremamente più veloce.

Per avere altro spazio, consiglio di utilizzare degli HD o SSD esterni, da almeno 500 Gb o 1 Tb, per contenere VST e progetti, possibilmente uno per categoria, per evitare di ingombrare troppo l’archivio interno.

hard disk esterno all-in-one studio

Inoltre, per evitare di perdere tutti i dati dei progetti per una mancata manutenzione o rottura del supporto, consiglio di avere uno spazio di archiviazione ulteriore per le copie di backup. Questo tramite un archivio esterno (HD o SSD) oppure tramite un servizio, a pagamento, di archiviazione in cloud (Dropbox, iCloud ecc.).

 

Monitor

Lo so, è scontato, ma per avere una visuale sull’interfaccia software c’è bisogno di un monitor.

monitor computer all-in-one studio

Il consiglio che posso darti è quello di procurarti un altro monitor, oltre a quello che, spero, hai già intenzione di acquistare per il setup.

I monitor, per avere spazio per tutte le interfacce software che utilizzerai, devono essere almeno da 15″ (15 pollici) con almeno 1280×800 di risoluzione l’uno (quest’ultimo fattore dipende anche dalla scheda grafica montata).

Ovviamente più è grande il monitor e maggiore è la risoluzione, più avrai spazio per l’interfaccia, quindi lavorerai meglio.

 

Porte

Un computer deve avere dei connettori per poter comunicare con dispositivi esterni.

interfacce computer all-in-one studio

Come minimo indispensabile deve possedere:

  • Porta USB 3.0: Utile per connettere schede audio esterne, controller e archivi esterni.
    E’ possibile ampliare il numero di USB tramite un HUB, un dispositivo che tramite una sola porta permette di collegare un numero maggiore di connettori USB. Nel caso in cui dispone di un numero di ingressi maggiori a 4, consiglio di acquistare un HUB attivo, cioè alimentato, poiché spesso alcuni dispositivi vengono alimentati direttamente da USB.
  • Porta Thunderbolt: Utile per connettere schede audio esterne, controller e archivi esterni.
    Evoluzione dell’USB, anche se spesso li troviamo entrambi. E’ un connettore ad altissima velocità e permette, tra l’altro, un’alimentazione maggiore rispetto all’USB.
  • Porta HDMI: Utile per connettere il monitor o più.
    E’ un connettore che trasporta sia segnale video ad alta risoluzione che audio, anche se per il nostro caso, l’audio non serve.
  • Porta Schede SD: Non è indispensabile, ma è utile per passare i dati su scheda SD.
    Spesso alcuni dispositivi permettono di caricare file audio ed altri dati (es. Mixer Digitale) da scheda SD, con questa porta si rende più veloce l’archiviazione per il trasporto di questi dati.
ProcessoreQuad-Core – 2.0 GHz
Memoria16-32 Gb
Archiviazione256 Gb | SSD
500 Gb – 1 Tb | HD – SSD (Ext)
MonitorDual-Monitor
PorteUSB 3.0
Thunderbolt
HDMI

 

Software

Una volta che abbiamo il computer, c’è bisogno di un software per la gestione e manipolazione del suono nell’All-in-One Studio.

software all-in-one studio

Ormai con i software è possibile la registrazione (HD Recording), l’editing, la fase di mixing e quella di mastering, il tutto con una qualità professionale (se usato bene ovviamente).

Le fasi di mixing, editing e mastering, fatte completamente al computer, prendono, accanto al nome, l’aggettivo “In The Box” (Dentro la scatola).

Vediamo ora quali sono alcuni dei software più utilizzati:

  • Cubase: Software di casa Steinberg, sia per un pubblico Windows che MacOs. Ottimo sia per produzione musicale che per tutte le fasi di elaborazione del suono.
  • Logic Pro: Viene definito “programma per musica”, prodotto dalla Apple, funziona solo per MacOs.
  • Pro Tools: Prodotto da Avid, è il programma più utilizzato dagli studi professionali di alto livello. Sia per Windows che MacOS.
  • Ableton Live: Software rivolto principalmente all’esecuzione live, infatti ha un’interfaccia molto diversa dagli altri.
  • Studio One: Prodotto da Presonus, è un software abbastanza giovane, ma comunque con un’ottima interfaccia.
  • FL Studio: Creato dalla Image-Line Software, è un software rivolto principalmente alla produzione musicale.
  • Audition: Della famosa casa Adobe, semplice ed intuitivo per l’editing audio.

Ogni software, al momento dell’acquisto, dispone di una serie di Plug-Ins e VST prodotti dalla casa stessa.

vst plug ins all-in-one studio

I Plug-Ins sono software che emulano processori di dinamica, di spettro e di effetto, spesso basati su processori veri e propri.

I VST (Virtual Instruments) sono software che invece emulano degli strumenti musicali o dei sintetizzatori.

Gli strumenti a disposizione possono essere gestiti da controller (superfici di controllo), apparecchi fisici, che, tramite il protocollo MIDI, permettono di controllare parametri o suonare, tramite dei potenziometri o tasti fisici. O, più semplicemente, con il mouse.

 

Caratteristiche del Software

Le caratteristiche di un software per il lavoro professionale sono:

  • Compatibilità per la condivisione dei progetti: Nel caso in cui devi inviare il progetto a qualcun altro o continuare il lavoro su un altro software, ma non è lo stesso, devi avere la possibilità di trasformarlo nel formato compatibile.
  • Plug-Ins: Un buon software deve avere la possibilità di compatibilità della maggior parte dei Plug-Ins esterni, in modo da avere la possibilità di non dover rinunciare ad ottimi strumenti digitali.
  • VST: Stessa storia dei Plug-Ins.
  • Controllers: Un buon software deve avere la compatibilità con le superfici di controllo più moderne.
  • Editing Audio: Il software deve avere gli strumenti per fare montaggio audio e permettere l’editing del suono.
  • Editing MIDI: Deve avere la possibilità di interfacciarsi attraverso il MIDI.
  • Automazione: Devono essere presenti comandi di automazione per il controllo dei parametri (es. volume).
  • Video Tracks: Nel caso in cui il progetto audio deve lavorare insieme al video, il software deve avere la possibilità di inserire delle tracce video, in modo da editare il suono in sync.
  • Mix Multicanale: Per produzioni altamente professionali o per il cinema, il software deve avere la possibilità di effettuare mix 5.1 o 7.1.

 

Scheda Audio

Da qualche parte il segnale audio dovrà arrivare per il nostro All-in-One Studio!

scheda audio all-in-one studio

La scheda audio ha la funzione principale di trasformare il segnale audio elettrico in segnale audio digitale.

Quindi è il dispositivo dove vengono connessi degli strumenti analogici per la “cattura” su computer.

 

Tipologie di Schede Audio

Le schede audio possono essere:

  • Interne: Cioè poste all’interno di un computer, possono essere quelle che trovi già integrate nel computer al momento dell’acquisto o aggiunte successivamente tramite le interfacce PCIe.
  • Esterne: Dispositivi mobili e connessi al computer tramite le interfacce di input. Questa è la tipologia più diffusa, data la comodità in caso si lavori con più postazioni, inoltre, per chi usa i portatili, non devono stare nello spazio ristretto dei computer (sempre più fini), peccando in prestazioni.

Esistono varie tipologie di schede audio, la differenziazione è in base al tipo di connessione utilizzata per il trasferimento di dati.

  • USB 2.0: E’ la, ormai, più lenta interfaccia di connessione, con 60 Mb/s di velocità.
  • USB 3.0: Una buona velocità di trasferimento, diciamo l’essenziale per un buon funzionamento con 600 Mb/s di velocità, 10 volte superiore all’USB 2.0.
  • Firewire: Se ne vedono sempre meno in giro, ha una velocità di 800 Mb/s.
  • Thunderbolt: Interfaccia molto veloce, diciamo che una scheda audio con questa interfaccia non avrai mai problemi di velocità, trasferisce dati ad una velocità di 40 Gb/s.
  • PCIe: Mentre le altre tipologie di interfaccia supportano solo schede audio esterne, questa tipologia di connessione è sia per schede audio interne che esterne.
    In base alla versione di questa interfaccia la velocità cambia, la più recente è la 3.0, con una velocità di trasferimento dati di 16 Gb/s.

 

Caratteristiche delle Schede Audio

Le caratteristiche essenziali per una scheda audio sono:

  • Ingressi microfonici: Può avere un certo numero di ingressi microfonici, servono per la connessione di dispositivi a bassa impedenza. Sono caratterizzati dalla presenza di una phantom power per l’alimentazione dei dispositivi che la richiedono.
  • Ingressi di linea: Anche in questo caso può avere un tot di ingressi di linea, questi servono per la connessione di strumentazione ad alta impedenza, motivo per cui hanno integrato un adattatore che la porta d un livello ottimale.
  • Input ed Output Analogici: Sono le connessioni analogiche, comprendono anche gli ingressi precedenti.
    • TS/TRS Jack 1/4: sono connessioni utilizzate per l’ingresso di segnali ad alta impedenza (es. Chitarra) ed uscite di potenza (es. cuffie – altoparlanti).
    • XLR: sono connessioni utilizzate per l’ingresso di segnali a bassa impedenza (es. microfoni) ed uscite di potenza.
    • RCA: Connessione presente nelle schede audio di fascia medio/bassa, può essere utilizzata come ingresso/uscita alternativo.
    • BNC: Viene utilizzato per connette un Wordclock, per sincronizzare la frequenza di lavoro della strumentazione.
  • Input ed Output Digitali:
    • S/PDIF: Stesso connettore dell’RCA, ma trasporta segnale digitale.
    • AES/EBU: detta anche AES3, è la versione professionale dell’S/PDIF, il connettore è simile all’XLR, ma trasporta segnale digitale.
    • ADAT: Connettore ottico, tramite un solo canale di trasporto riesce a trasportare fino ad 8 canali separati contemporaneamente.
    • MADI: Connettore ottico (Toslink o FDDI), tramite un solo canale di trasporto riesce a trasportare fino a 64 canali separati contemporaneamente.
    • TDIF: Solitamente utilizzato per mettere in comunicazione la scheda audio con un mixer, trasporta fino ad 8 canali contemporaneamente.
    • MIDI: E’ la connessione per mettere in comunicazione strumenti o controller attraverso il protocollo MIDI.
  • DSP: Digital Signal Processor, è un processore di segnale digitale che processa appunto quest’ultimo, in pratica svolge le operazioni di calcolo del segnale invece di farle svolgere al processore interno del computer.

In base al livello del lavoro che si vuol fare, la scheda audio da utilizzare può avere più o meno queste caratteristiche.

scheda audio all-in-one studio

Più caratteristiche ha la scheda audio e più sarà alto il prezzo, ma ciò non vuol dire che se ne ha meno c’è minore qualità nel risultato.

 

Monitor

Bene, ci manca solo una cosa, che diciamo è abbastanza importante per non essere “ciechi” su quello che stiamo facendo: i monitor.

coppia diffusori genelec

Non sono gli stessi monitor di cui parlavo prima nel paragrafo sul computer, questi non ti permettono di vedere, bensì di ascoltare, d’altronde, parliamo di diffusori acustici.

I monitor da studio si differenziano dai comuni diffusori acustici per delle caratteristiche che li rendono specifici per attività di produzione audio:

  • Banda di frequenze riproducibili estesa: devono avere un intervallo di frequenze molto esteso, alcuni, riproducono frequenze due volte maggiori della banda dell’udibile (es. 20-40.000 Hz).
  • Risposta in frequenza lineare: devono avere una linearità sulla riproduzione di tutte le frequenze riproducibili, ciò significa che non devono risultare frequenze attenuate o enfatizzate nella banda delle frequenze riproducibili. Questo permette un ascolto più “vero” di ciò che si sta facendo.
  • Risposta ai transienti veloce: devono avere la possibilità di riprodurre velocemente i rapidi picchi di segnale, in modo da poter ascoltare (il più possibile) il suono per quello che è.

Ti sconsiglio di utilizzare dei diffusori acustici consumer per l’ascolto in fase di produzione audio, spesso enfatizzano certe bande di frequenze per rendere l’ascolto più piacevole, ma non è quello che serve per lavorare sul suono.

Quello che serve è una risposta detta “flat” cioè lineare su tutte le frequenze, in modo da poter percepire distintamente, ad esempio, le modifiche sullo spettro che andrai a fare.

 

Tipologie di Monitor

I monitor si distinguono in due categorie: passivi o attivi.

Nel primo caso i monitor avranno bisogno di un amplificatore esterno che invii un segnale di potenza per poter riprodurre il segnale audio.

Nel secondo caso i monitor hanno un amplificatore interno, spesso uno per ogni altoparlante. In questo modo si risparmia in spazio senza perdere di qualità.

Oltre a questa differenziazione di base, i monitor possono essere ulteriormente categorizzati:

  • Monitor Near-Field (Campo vicino): Sono i monitor “da scrivania”, dedicati ad un ascolto da vicino. I coni generalmente sono da 3″, 5″ o 7″.
  • Monitor Mid-Field (Campo medio): Sono monitor che vengono posizionati ad una certa distanza dall’ascoltatore, generalmente 1 o 2 metri. I coni sono da 8″ o 10″.
  • Monitor Far-Field (Campo lontano): Vengono chiamati Monitor Main-Field, sono monitor che vengono utilizzati in studi di grandi dimensioni, la distanza di ascolto è di qualche metro. I coni vanno dai 10″ fino ai 18″.

La differenza sostanziale sta nella potenza di uscita e all’estensione della banda di frequenze passante.

Posizionamento dei Monitor

Per avere l’ascolto migliore c’è bisogno di seguire una semplice regola sul posizionamento dei monitor: la regola del triangolo equilatero.

Per questo articolo mi limiterò a descrivere questa semplice tecnica, in un altro articolo analizzeremo tutte le tecniche per il posizionamento dei monitor.

In pratica bisogna posizionare i due monitor ad una distanza equidistante tra loro e l’ascoltatore, con i diffusori rivolti verso le orecchie dell’ascoltatore.

monitor triangolo equilatero all-in-one studio

In questo modo si forma un triangolo equilatero, l’importante è che gli altoparlanti siano esattamente puntati verso l’ascoltatore, in modo che le alte frequenze, che sono estremamente direzionali, siano chiare all’ascolto.

 

Conclusioni

A questo punto dovresti avere un’idea chiara di come è fatto un All-in-One Studio, una soluzione valida sia per creare uno studio in casa che per l’attività professionale.

Se hai delle domande più specifiche o ti sono rimasti dei dubbi, scrivici nei commenti!